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L’idea del Pd contro il telemarketing aggressivo: “Prefisso unico per chi lo fa”

La proposta in due emendamenti al decreto Bollette: "Strumenti innovativi e semplici per mettere ordine nella giungla di chiamate fastidiose"
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Il Pd ha presentato due emendamenti al decreto Bollette per provare arginare il fenomeno del telemarketing aggressivo, definito un “flagello”. Le proposte sono “complementari” ma “efficaci anche singolarmente” e prevedono da un lato l’obbligo per operatori e imprese di “evidenziare nel display del telefono che l’utente sta per ricevere una chiamata di natura commerciale” e dall’altro che “tutte le tipologie di telemarketing debbano essere associate ad un prefisso unico immediatamente riconoscibile”.

Per i capogruppo in commissione Ambiente e Attività Produttive Marco Simiani e Vinicio Peluffo si tratta di “strumenti innovativi, oggi facilmente applicabili, che metterebbero finalmente ordine nella giungla di chiamate fastidiose, spesso aggressive e non trasparenti” che colpiscono ogni giorno milioni di cittadini.

“Incrociando i dati disponibili e fatte le debite proporzioni possiamo affermare che in Italia, dove sono attive oltre 110 milioni di schede sim voce che ricevono in media quasi due chiamate al giorno dai call center, il telemarketing selvaggio sia ormai insostenibile”, spiegano i due nel presentare le proposte che vorrebbero inserite nel provvedimento in discussione alla Camera.

“Si tratta di numeri esorbitanti che non solo disturbano i clienti ma che comportano spesso truffe e raggiri ai danni dei consumatori – aggiungono – È altrettanto evidente che in questa situazione il registro delle opposizioni, anche con le modifiche introdotte recentemente, non possa essere efficace”.

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